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spiritualità

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La vendemmia sarà tremenda?

Pare che la prossima vendemmia non si preannunci particolarmente facile,

perché è piovuto troppo poco.

Chi  legge questo blog era solito vedere, per l’estate, un messaggio augurale per delle vacanze felici e un periodo di ristoro spirituale e fisico.

Non di rado, gli aneliti del linguaggio verbale si arricchivano con la poesia della musica e delle sigle dei cartoni animati.

Quest’anno qualche amarezza ha venato il mio estro; si può affermare che alcuni Dubbi hanno ricominciato a bussare e i messaggi subliminali non bastano a zittirli.

È in cantiere e avrà eventualmente luogo entro l’autunno mirata iniziativa.

Quanto alle indiscrezioni sui palinsesti, sembra che il direttore di Canale 5, Massimo Donelli,

abbia chiesto a Bonolis un’altra edizione di Ciao Darwin

per la primavera del 2013.


Giorno della Memoria 2012 – in tv il ricordo dell’Olocausto

Da dodici anni, il 27 gennaio è Il Giorno della Memoria, istituito affinché nessuno dimentichi la Shoah e, in generale, tutte le vittime del nazismo.

Il 27 gennaio 1945, infatti, le truppe dell’Armata rossa  entrarono nel campo di concentramento di Auschwitz ed ebbero davanti agli occhi uno degli spettacoli piú atroci che il mondi ricordi.

La televisione italiana non si tira indietro, per tale importante memento:

RAI:

Da sabato 21, e fino a domenica 29, è in corso una staffetta tra testate, reti e siti web, annunciata con tanto di promo istituzionale.

In particolare, il 27 gennaio la programmazione vedrà impegnate reti e testate sin dall’apertura. Inoltre:

  • “Agorà'” alle 9.15, su Rai 3, dedicherà l’approfondimento alla Shoah;
  • alle 10.00, Rai 150 proporrà uno speciale ‘La Storia Siamo noi‘ dal titolo ‘Il Ghetto – Il film incompiuto‘, le immagini che le cineprese dei nazisti registrarononel Ghetto di Varsavia nella primavera del 1942, tre mesi prima della sua distruzione (film,  della giovane Yael Hersonski,  nel 2010 al Sundance Film Festival);
  • sempre su Rai 3, dalle 11.00 alle 12.00, diretta dal Palazzo del Quirinale per la Celebrazione del ‘Giorno della Memoria‘;
  • in prima serata, alle 21.05, sarà trasmesso il film “The Reader – A voce alta“, ambientato nella Germania reduce dal secondo dopoguerra;
  • su Rai 2 alle 21 lo speciale ‘La Storia Siamo Noi – Auschwitz: i nazisti e la Soluzione Finale‘, un film documentario della BBC sul grande campo di sterminio;
  • Rai Storia dedica al  Giorno della Memoria tutta la programmazione dalle 17.00 alle 21.00  e dalle 23.00 alle 03.00.
  • Su Rai Premium sarà riproposta, alle 21.00 la prima parte della fiction ‘Le ragazze dello Swing’, la storia del Trio Lescano, le tre sorelle olandesi d’origine ebraica;
  • Rai Movie proporrà due film: il primo,  alle 22.45,  dal titolo  ‘Amen’,  e ‘Arrivederci Ragazzi‘;
  • Rai Scuola dalle 14.00, e con repliche ogni 4 ore, presenta la terza e ultima puntata di ‘Memoria di un viaggio‘, il racconto del viaggio compiuto dagli studenti delle scuole medie superiori insieme al Ministro Francesco Profumo nei luoghi della Shoah.

MEDIASET

  • Su TGCom24 andrà in onda dalle 14.30 alle 15.30 lo speciale ‘Giornata della memoria‘, con documenti e testimonianze di chi ha vissuto sulla propria pelle le note vicende. Tra gli altri l’avvocato milanese Gianfranco Maris, deportato nel campo di concentramento di Mauthausen e l’ex giornalista Luciano Foglietta, ormai 92enne, recluso nel campo di concentramento di Chemnitz, in Sassonia;
  • DISCOVERY WORLD (Mediaset Premium), presenta ‘IL MESE DELLA MEMORIA’ e commemora la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz avvenuta il 27 gennaio del 1945, quando le truppe sovietiche dell’Armata Rossa scoprirono il tristemente famoso luogo liberandone i pochi superstiti.
  • il 27 gennaio alle ore 21.00 ‘ATTENTATO A HITLER‘ ripercorre il complotto per uccidere Hitler nel luglio del 1944, su come il dittatore sfuggì alla bomba e cosa sarebbe successo se il piano fosse riuscito;
  • alle 21:55 la biografa Carol Ann Lee tratta una delle figure emblematiche dell’Olocausto in  ‘CHI HA TRADITO ANNA FRANK?‘: chi mandò la Gestapo ad arrestare la famiglia della piccola ebrea?
  • il 28 gennaio una maratona dalle ore 14:35 alle 18:15 riproporrà gli appuntamenti settimanali del venerdì sera;
  • su Premium Cinema Emotion alle 21.15 andrà in onda il cortometraggio ‘Il paese dei Balocchi‘, (Oscar 2009), ambientato nella Germania nazista;
  • a seguire, il celeberrimo ‘Schindler’s List‘, di Steven Spielberg, premiato da sette premi Oscar e tre Golden Globe.

LA7

  • alle 14:00 su LA7 il film “L’Ultimo Treno” di Yurek Bogayevicz, che racconta la storia di Romek, un bambino ebreo di 11 anni che venne nascosto in un sacco di patate durante l’assalto nazista a Cracovia e visse un’avventura incredibile;
  • a seguire “Io non vi ho dimenticato”, il documentario su  Simon Wiesenthal, che ha contribuito in modo sostanziale a condannare i responsabili dei crimini legati all’Olocausto;
  • Otto e mezzo‘ ospiterà il Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni e la semiologa Valentina Pisanty, autrice del libro “Abusi di memoria”;
  • alle 21 ‘Le Invasioni Barbariche‘ di Daria Bignardi daranno spazio a Marco Paolini, che anticiperà la serata del 29 gennaio, ‘Ausmerzen – Vite indegne di essere vissute‘;
  • su LA7d la prima serata sarà invece occupata dal capolavoro ‘Train de Vie‘, vincitore nel 1998 del David di Donatello come miglior film straniero.

SKY

  • Diva Universal (Sky – Canale 128) alle ore 12.45 manda in onda ‘Donne nel mito: Natalia Ginzburg‘;
  • alle 18.50 ‘Donne nel mito: Luciana Nissim Momigliano‘;
  • alle 21 ”Donne nel mito: Ada Ascarelli Sereni‘ (esponente del movimento sionista che riuscí a salvare e a far arrivare in Israele quasi venticinquemila ebrei).

i giardini pensili di Milano

Che differenza c’è tra Milano e l’antica Babilonia? La prima è la capitale europea della comunicazione, la seconda era una delle città più importanti dell’antichità, se non altro della cosiddetta ‘fertile Mezzaluna’.

I suoi giardini pensili erano una delle sette meraviglie del mondo, onore e vanto di una civiltà che aveva concepito la possibilità di creare strutture vegetative complesse anche sulla sommità degli edifici, in cima ai loro ziggurat come si potrebbe fare oggi sul terrazzo di molti nostri palazzi.
Le piante sono da sempre nostre coinquiline su questo pianeta nonché alleate preziose nel difenderci dall’inquinamento. Perché, pertanto, non aumentarne il numero? In una città come Milano, non sarebbe forse utile avere un maggior numero di piante e arbusti sempreverdi che producano ossigeno d’estate come d’inverno e contrastino anidride carbonica, monossido di carbonio, polveri di piombo e affini? 
Da far crescere, magari, anche sui terrazzi e sulle sommità dei palazzi, pubblici e privati, del centro?

Da una rapida consultazione della rete (http://www.giardini.biz), sembra facile e fattibile. (altro…)


ὥρα, χρόνος, καιρός

Non è un’impressione soltanto mia, perché ho chiesto pareri ad amici, colleghi e conoscenti (l’ultimo è stato: “Ancor piú dei giorni, i mesi!”).

L’argomento, avrete intuito, è il tempo.

La percezione che ne ha il sottoscritto è che si muova in modo sempre piú veloce e non è sufficiente considerare che, da bambini, gli inverni ci sembravano interminabili perché eravamo piccoli, ogni momento sembrava speciale e la percezione degli avvenimenti era ancora incompleta.

A me sembra che l’estate sia finita l’altro ieri…


la società nasce dalla scuola

o è la scuola che nasce dalla società?

vignetta di Antonio Petruccelli su Facebook


la fame

” Se lo stomaco non sta bene,

è difficile stiano bene gli altri organi

Victor Hugo, L’uomo che ride

“Il nozionista: ha fame il suo cervello

come ha fame il suo stomaco”

una prof 

La fame, finché è legata al corretto apporto nutrizionale, ha una sua ineludibile utilità e la corretta alimentazione è importante (“Siate affamati!”, di Steve Jobs, è un nobile anelito alla curiosità intellettuale e al desiderio di migliorare il mondo).

È un problema quando diventa eccessiva, ed è un problema tanto dei poveri quanto dei ricchi.

Dante rappresenta la cupidigia come una lupa “che di tutte brame/sembiava carca ne la sua magrezza,/e molte genti fe’ già viver grame” e ci ricorda inoltre che “molte son le bestie a cui s’ammoglia”.

Né si può affermare che la Fame, nella storia, sia stata una Musa al modo di Calliope o Tersicore. Non ha ispirato poemi agli aedi o danze ai coreografi. Né tragedie, o carmi o sonetti.

Sembra aver ispirato, al contrario, sentimenti brutti.

Da Fame nascono spesso Invidia e Cattiveria.

Qualche volta Tristezza, talvolta Arrivismo.

Antidoto alla Fame eccessiva è il Contenimento.


ci liberano dal fango

“Alla vista di quel burattino,

che sgambettava (nel fango, nda) a capofitto con una velocità incredibile

il Serpente (…) morì davvero”

Carlo Collodi, Pinocchio

 Gli ‘angeli del fango’ sono i volontari, giovani e non, che prestano il loro aiuto alle zone alluvionate spalando la melma da strade, piazze, abitazioni, monumenti, mettendo in salvo anche le opere d’arte.

Salvano la Bellezza, restituiscono vivibilità ai luoghi, decoro ai paesaggi, dignità alle persone.

GLI ANGELI DEL FANGO di Genova - alluvione 4 novembre 2011


le nostre prigioni

La situazione delle nostre carceri è drammatica, come da piú parti ribadito.

Non sembra, però, che un indulto generalizzato sia la  soluzione giusta, fondamentalmente per due motivi:

  1. metterebbe sullo stesso piano reati lievi e meno lievi;

  2. durerebbe solo fino a nuove reclusioni, di altre persone o eventuali recidivi.

Da approntarsi, piuttosto, un aggiornamento del nostro codice penale, che preveda misure alternative alla detenzione (lavori socialmente utili o sanzioni pecuniarie).


ἰχϑύς

La vita è come il mare.  Talora limpida e cristallina, talaltra sporca.

Alcuni pesci si avvicinano al torbido, s’illudono di trovarvi nutrimento e se ne sentono attratti.

Altri, vedendo questi, si avvicinano e ne finiscono divorati.

Altri ancora, invece, sanno nuotare bene, schivano gli uni e gli altri e trovano acqua pulita quanta piú è possibile.

I Pesci di quest’ultimo tipo indicano la strada agli altri.


definizioni di Pinocchio

Sto seguendo con attenzione il forum organizzato da Corriere.it  che affida ai lettori del sito il non facile compito di sintetizzare il messaggio di Pinocchio in sei parole.

Trovo che alcune definizioni siano particolarmente interessanti:

  • mentire rubare giocare ascoltare pentirsi amare                                    

 di Umbi

  • Il regalo più grande: esistere davvero                                                                 

 di Elisa

  • mi avventurai dalla forma alla sostanza                                                                

di volodna

  • incompiuto diventa Uomo provando sbagliando riprovando             

di antolam

  • togliere il legno, mettere un cuore                                                                         

di tait

  • crescere: commettere errori, comprenderli e migliorarsi             

di golosona78

  • Burattino prova a diventire uomo credibile                                                   

di Gae Sicari

  • Burattino bugiardo vive odissea diventa bambino                                    

di Maria Lucia Riccioli

  • il legno si è fatto carne                                                                           

di msv


Dalla scimmia all’uomo. E dall’uomo alla scimmia.

Rise of the Planet of the Apes‘ (‘L’alba del pianeta delle scimmie’) sarà nelle sale americane venerdí 5, in Italia a settembre.

Mena vanto di essere il prequel del mitico ‘Il pianeta delle scimmie’, di F.J.Schaffner, tratto dal romanzo La Planète des singes, di Pierre Bouille, col mitico Charlton Heston che scopriva un mondo distrutto dal suo stesso inquilino.

Ebbene, tutto sembra fuorché in linea con il messaggio della pellicola originale! Se ne ricava una storia banalissima, in cui, al contrario di quanto accade nel film del ’68, una scimmia subisce una mutazione in virtú delle ricerche di uno scienziato, diventa piú intelligente ed escogita un sistema per  portare le altre al riscatto e alla ribellione.

‘Il pianeta delle scimmie’ (originale) era un terribile memento ad una umanità che sempre più si divertiva a giocare col Creato! Il protagonista trovava un mondo in cui le scimmie gestivano il potere e gli uomini venivano messi in cattività perché, secondo un antichissimo sapere, l’uomo era da considerarsi  una specie infida e terribile, capace solo di distruggere quanto la circonda.

A terribile dimostrazione di questo, alla fine del film l’uomo scopriva la Statua della Libertà in un contesto post – atomico e capiva che quello era l’ultimo residuo sopravvissuto del suo mondo, distrutto dalle guerre nucleari.

Si fornisce un confronto dei trailer:

Nel 2001 anche Tim Burton aveva provato a rileggere il capolavoro originale, con un remake non proprio fortunatissimo…


balli a Napoli e non muori

Il giovane del video sottostante ha usato il linguaggio della danza per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema che attanaglia l’antico e nobile capoluogo della Campania:

i rifiuti.

Comincia a danzare da solo, in mezzo alla spazzatura ma anche alle bellezze di Napoli, e riesce ben presto a coinvolgere gli altri, dimostrando quanto la solidarietà e la sensibilizzazione siano importanti:

 

 


l’uomo che ride

l'uomo che ride, the man who laughs, l'homme qui rit, Victor Hugo

 Il libro

piú bello

che sia mai

stato scritto.

L’HOMME QUI RIT EN ORIGINAL (FRANÇAIS) 

THE MAN WHO LAUGHS (ENGLISH TRANSLATION)


spunti di riflessione

SE INCONTRI UN UOMO DI SINISTRA,

VERIFICA CHE LA SUA NON SIA FALSA UGUAGLIANZA.

SE INCONTRI UN UOMO DI CENTRO,

VERIFICA CHE NON DICA DI CREDERE IN DIO SOL PERCHÉ NON HA ALTRO DI CUI PARLARE.

SE INCONTRI UN UOMO DI DESTRA,

VERIFICA CHE NON SI SENTA UN DIO EGLI STESSO.

Giuseppe Garibaldi, 
per bocca dell’attore Emanuele Montagna

nell’ambito del convegno

 “1861 – 2011

UNITÀ D’ITALIA

DOPO 150 ANNI

PER RESTARE INSIEME”

Reggio Calabria

18 giugno 2011


Si può fare. Stasera, alle 21.10

È bello quando un film racconta storie che migliorano il mondo.
E tenta forse, esso stesso, di migliorarlo.
Questa sera arriva sugli schermi di Canale 5 “Si può fare” (di Giulio Manfredonia, 2008).
Narra la storia vera di Nello (Claudio Bisio) che, dopo essersi occupato di marketing, scrivendo finanche un libro, deve confrontarsi con il mondo della malattia mentale.
Conosce la “Cooperativa 180”, creata per accogliere quanti, in seguito alla legge Basaglia, sono stati allontanati dai manicomi.
Nello si sforza di ascoltarli e seguirli con la maggiore attenzione possibile, sforzandosi di capirli e valorizzare le loro potenzialità.
Viene avviata un’attività artigianale, quella dei posatori di parquet, e si comincia a definire l’organigramma (c’è chi si candida come direttore…).
La prima esperienza non è proprio esaltante ma alla seconda, in un atelier d’alta moda, Luca e Gigio (Giovanni Calcagno e Andrea Bosca) fanno sapiente uso di una genialità mai sopita e creano una stella usando solo scarti di materiale rimasto.
Questo consente loro di proseguire il cammino con passo sicuro, superando le difficoltà e ottenendo riscontri sempre migliori.
Si spostano ad altra sede.
Gigio però, in seguito ad una cocente delusione infertagli da Caterina (Maria Rosaria Russo) si uccide. Il sogno, ciò nonostante, continua. Si realizza che lo stato psichico dei pazienti è migliorato in virtù dell’attività lavorativa e si arriva perfino a Parigi, per decorarne la metropolitana. 
“Si può fare” ha ottenuto innumerevoli riconoscimenti: (altro…)

dubbio patriottico

Si cominciano a delineare le strategie della prossima stagione televisiva ma mi attanaglia un dubbio inquietante su quella appena conclusa:

Perché (Why? Picché?), nell’anno di celebrazione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, non una fiction è stata dedicata al nostro Risorgimento?

 

AGGIORNAMENTO:

in data 12 luglio si è saputo che, forse con l’intento di colmare questa lacuna, Rai 3 manderà in onda in autunno  ‘Noi credevamo’, il film di Mario Martone sul Risorgimento italiano. Doveva andare su Rai 1 in due puntate ma Paolo Ruffini lo ha chiesto al coordinamento del palinsesto.

Il Martone ha accolto positivamente la notizia e si prepara inoltre a presenziare nella giuria della Mostra del cinema di Venezia.

È inoltre partita una campagna per candidare ‘Noi credevamo’ agli Oscar’, ovviamente in rappresentanza dei nostri colori.

 


i numeri della Bibbia

Sembra che, in luogo di “Dio il Signore, con la costola che aveva tolta all’uomo, formò una donna e la condusse all’uomo“, sarebbe più corretto tradurre: “Dio il Signore, con la metà che aveva tolta all’uomo, formò una donna e la condusse all’uomo“.

Si tratta solo di una delle tante curiosità che possono scaturire dal confronto tra il testo originale della Bibbia e le traduzioni nelle altre lingue, antiche e moderne.

Curiosità che non si limitano, però, all’aspetto lessicale e filologico.

Nel corso della storia, infatti, si è anche  tentato, più volte, un approccio numerologico (oltre che  anche esoterico) al testo delle Sacre Scritture.

Si è cercato, cioè, di ricavare dalla lettera del testo originale un qualche codice trasversale, che percorresse l’intera opera in modo sotteso o celasse significati reconditi. Questo sforzo era aiutato dalla particolare fisionomia delle lingue ebraica, aramaica e greca e dalla gematria, scienza che assimila i numeri alle lettere dell’alfabeto, attribuendo valore simbolico. Spesso, la questione si è risolta affermando che è possibile ricavare quello che si vuole, giocando con il variare delle combinazioni.

Nel 1964 il pastore Ethelbert W. Bullinger pubblicò  uno studio sulla numerologia della Bibbia, ovvero sull’importanza che alcuni numeri hanno nell’architettura delle Sacre Scritture, anche in considerazione della ricorrenza loro e dei loro multipli.

L’approccio è quello di dimostrare come la Bibbia riproduca nel suo testo una perfezione matematica che riprende la perfezione del creato ed è sforzo che, nel corso della storia, ha accomunato molte indagini, speculazioni, correnti.

Partendo dallo studio di Bullinger, con qualche integrazione proveniente da altre fonti, il significato di ogni numero sarebbe il seguente: (altro…)


per l’unità

 

Se l’Italia non fosse

a forma d’Italia

non mi piacerebbe…


habemus papam

In Italia habemus Papam.

Ed è il vertice di un’ istituzione religiosa che si occupa anche di politica, riuscendo ad affermare, ad esempio, che i single non possono adottare figli. Laddove anche una logica banalmente matematica preferirebbe un genitore solo allo zero assoluto!

Incredibile come alcune categorie, come la separazione tra compiti spirituali e politici, non riescano a entrare nella mente delle persone!

Consoliamoci, suvvia, con il backstage di Habemus papam, la recente fatica di Nanni Moretti che sta per uscire al cinema:

(altro…)


La bocca e l’anima

“La mia lingua è stilo di scriba veloce”

la Bibbia

Avere una buona dialettica è sempre stato importante.

La bocca e la lingua sono strumenti che consentono all’uomo di esprimere il Logos e allinearsi alla perfezione del Creato, creando mondi o difendendo la Verità.

L’oratore Demostene, quello delle orazioni contro Filippo II di Macedonia, metteva sassolini in bocca per nascondere la balbuzie e migliorare la fluidità del suo eloquio (una mia professoressa di Retorica avrebbe voluto esami della sua disciplina anche a Giurisprudenza, per educare alle arringhe i futuri principi del foro, epigoni di Cicerone).

Pare che il grandissimo Hegel non fosse brillante a scuola perché balbettava, in un’epoca in cui l’eloquenza era conditio sine qua non della bravura scolastica.

Silvio Muccino non è balbuziente di sicuro, però ha preso lezioni per perdere la lisca, chiamata sigmatismo dai logoterapisti.

Paolo Bonolis ha dichiarato d’essere stato balbuziente perché pensava in modo troppo veloce e i pensieri si “intasavano”. Da qui e dal desiderio di uscire dalla timidezza la scelta di fare teatro.

Il grande Giorgio VI aveva gravi problemi a parlare in pubblico.

Ed il grandissimo Colin Firth,  a degna chiusura di questo elenco, ha saputo fingere questo difetto con sensibilità straordinaria accendendo con la sua recitazione tutte le corde dell’anima.

Questo blog auspica vivamente l’Oscar come miglior attore protagonista alla star de Il discorso del re (cosa del resto probabile).

Sulle altre categorie si esprimerà nelle sedi opportune…


più in basso di quelle piramidi…

Mi ha fatto molto male ieri apprendere che un manipolo di scellerati è entrato nel museo del Cairo e ha distrutto reperti dal valore inestimabile, perfino due mummie.

Non credo fossero soltanto ladri, c’era anche del vandalismo intenzionale.

Qualcosa di analogo accadde in Irak qualche anno fa, le povere vittime in quel caso furono le vestigia del museo di Baghdad, che risalgono alle Civilità della Mesopotamia (Sumeri, Babilonesi, Assiri).

Ma anche durante la Seconda guerra mondiale e in molti altri casi.

Alcuni egiziani hanno diveso le vestigia della loro civiltà creando una catena umana attorno al Museo nazionale del Cairo, opponendo uno scudo umano ai malintenzionati.


i bambini e (il giorno del)la memoria

La speranza in un mondo migliore passa sempre attraverso le nuove  generazioni.

Oggi, Giorno della Memoria, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano premierà gli alunni delle classi IV A/B del III circolo didattico “G. Mazzini” di Bari, che hanno realizzato il cartone animato vincitore del concorso nazionale “I Giovani ricordano la Shoah”.

I bambini, guidati dalle maestre  Domenica Danisi e  Rosa De Feo hanno fatto prima una ricerca di carattere storico, poi hanno creato un diario, disegnato le scene e inserito foto, immagini e documenti, animando il tutto con il sofware “I cartoon” e dando voce ai personaggi con dialoghi scritti da loro.

Nel racconto si narra la storia di un giovane di Ferrara, “Franco S.”, deportato prima a Fossoli e poi a Buchenwald.

Un'immagine del cartone animato

click on the picture for video


I compiti delle vacanze

Ho accolto positivamente la notizia dell’apertura di alcune scuole milanesi anche durante le vacanze di Natale.
Che dipenda o meno dalle situazioni familiari o dalla recessione, si tradurrà in un beneficio per i bambini, che impegneranno il loro tempo in modo produttivo e non correranno il rischio di dimenticare i contenuti.
Desidero, anzi, fare qualche riflessione in più.
Secondo me, quando si è rimasti a casa i giorni effettivamente rossi sul calendario, è sufficente.
Quei quindici giorni di assenza da scuola erano il terrore dei professori, che si prodigavano ad assegnare le “versioncine” o le “equazioncine” per tenersi allenati, nel terrore che le festività potessero rimuovere quanto appreso. E noi, poveri disgraziati, con una fetta di panettone in una mano e la penna nell’altra, attendevamo a quei mestieri con obbedienza e abnegazione (pazienza per le briciole…). Non raccontatelo in giro ma un anno, mi pare in quarta ginnasio, arrivai a fare le vacanze portandomi in valigia i pesantissimi vocabolari di greco e di latino.
Se c’è da fare la settimana bianca o la vacanza con tutta la famiglia al completo, passi. Ma stare a scuola è comunque largamente preferibile ad un vuoto maleorganizzato, anche lavorando a ritmi più leggeri. Tanto più che, al ritorno dalle vacanze, si avvicina la fine del quadrimestre.
Sto per dire che anche in ambito lavorativo le vacanze dovrebbero essere limitate alle festività effettivamente comandate, con possibilità di ferie per chi vuole effettivamente prendersele.
Credo che l’economia tutta ne guadagnerebbe.